mercoledì 1 agosto 2012

Quando uccideremmo qualcuno per un sacchetto di patatine


Vi capita mai? A me sì, spesso. Più dei dolci, le patatine (fritte o in sacchetto) per me sono la tentazione numero uno. Il mio problema è che per me sono come una droga, per cui non posso tenere nemmeno una minima scorta in casa perché se so che ci sono è la fine, continuo a mangiarle finché non sono finite. Ci sono pochi cibi contro i quali la mia già scarsa forza di volontà soccombe senza nemmeno provare a resistere, e le patatine sicuramente dominano.
Per altri sono i gelati, o i biscotti. O le caramelle.
Col tempo ho capito che tutte le mie conoscenze di alimentazione e vita sana nulla possono contro queste delizie unte e fritte. Anche se io non mangio mai fritti (credo di non friggere più nulla da almeno 4 anni), e detesto i cibi unti (da quando ho cambiato modo di mangiare, l'unto dopo poco mi disgusta), con loro questi fattori sono ininfluenti. Datemi patatine fino a scoppiare, e io sarò schifata ma felice.

Per questo motivo, ho deciso che la cosa più semplice per me è non tenerne mai in casa. Anche se mi viene una voglia improvvisa, il solo fatto di dover vestirmi, uscire, prendere la macchina, guidare fino al supermercato etc etc etc mi fa desistere. Perchè alla fine non è una cosa di cui ho VERAMENTE bisogno.
Ovviamente faccio delle eccezioni: ad esempio, se so che mi aspetta una nottata in casa da sola davanti ad una serie di film, un sacchettino di patatine me lo vado a comprare.
Ma ci sono quei momenti in cui ho un bisogno impellente di patatine (e intendo quelle tipo chips o crisps) e non le ho sottomano, nè ho possibilità di andarle a comprare. Ad esempio, se improvviso un velocissimo aperitivo in balcone con il Martire, appena tornato da una faticosa giornata lavorativa e alla ricerca di cibo consolatorio.
Certo, quando preparo un apericena fatto per benino mi attrezzo con hummus, verdurine e crostini con salsette varie, ma per una cosa veloce cosa c'è di meglio di due patatine croccanti per accompagnare un bicchiere di vino fresco?
Per risolvere il problema, bastano un paio di patate medio-grandi, una mandolina e un microonde (specifico una cosa: io non uso MAI il microonde, non fa bene e va evitato il più possibile a favore di metodi di cottura più salutari. Se è inverno, è meglio prendersi un po' più di tempo e cuocere al forno. Ma in questi giorni ci sono 40° e la sola idea di accendere il forno mi fa correre sotto la doccia. Per cui, perdonatemi se per una volta faccio uso di questo attrezzo infenale). Tempo di preparazione: 10 minuti.

Lavare e sbucciare le patate, e con la mandolina tagliarle a fette sottilissime.
In una ciotolina, mischiare un cucchiaio d'olio evo con un po' d'acqua (così da non farle troppo unte), e poi con un pennello da alimenti ungere tutte le fette sui entrambi i lati.
Disporre le fette su un piatto da microonde in modo che non si sovrappongano e non si tocchino tra di loro.
Mettere in microonde e regolare alla massima temperatura per 3 minuti, poi girarle sull'altro lato e farle cuocere per altri 3 minuti (può essere che il tempo per ogni lato debba essere aggiustato a seconda del vostro microonde).
Tirare fuori le fette e, con l'aiuto di una paletta, disporle su della carta da forno, salarle e poi lasciarle raffreddare qualche minuto. Raffreddandosi, diventeranno croccanti ed asciutte. E buonissime.



(se volete fare i bravi e cuocerle al forno, la preparazione è praticamenente la stessa -anche se volendo potete anche evitare di ungere le chips con olio e acqua, non è necessario - e le patate vanno infornate per 30 minuti a 180°. Se non sono abbastanza croccanti, basta spegnere il forno e lasciarle riposare all'interno per altri 15 minuti)

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