mercoledì 8 maggio 2013

"È facile smettere di preoccuparsi se sai come farlo" di Allen Carr



Nutro un profondo affetto per Allen Carr, perché il suo "È facile controllare il peso se sai come farlo" è stato la lettura che mi ha aperto la strada verso il vegetarianesimo prima, e il veganesimo poi, quindi se ora sono vegana, quasi naturopata e con una visione molto diversa del benessere corpo-mente, lo devo anche un po' a lui. Ho letto anche il classico "È facile smettere di fumare... etc", e l'ho trovato talmente semplice nella sua logica da essere quasi disarmante (in senso positivo).

Ma questo libretto sulle preoccupazioni proprio non mi ha detto niente di che. È chiaramente una manovra commerciale -il che certo non mi stupisce- ma se è vero che ho apprezzato gli altri due titoli per la loro semplicità e chiarezza, stavolta si eccede, a mio parere. I consigli sono troppo evasivi e superficiali, le idee illustrate nel testo sono banali e ridondanti, forse può trarne qualche giovamento solo una persona che non ha mai appreso alcuna nozione di pensiero positivo e auto-aiuto, il che mi pare abbastanza difficile dato che siamo bersagliati di testi, manuali, articoli e intero gruppi di Facebook sull'argomento... Ecco, diciamo che le sue regole d'oro sono assimilabili alle didascalie semifilosofiche che accompagnano quelle belle immagini sognanti che spesso appaiono in bacheca su FB.

Ho letto molto sull'argomento "smettere di preoccuparsi", o per meglio dire ho letto svariati testi che mirano a dare istruzioni e suggerimenti per vivere meglio il presente senza stare perennemente centrati su un futuro ipotetico, e che insegnano a focalizzarsi su un attesa positiva, o comunque possibilista, piuttosto che negativa, e questo di Carr forse non sarà il peggiore ma di certo non ha molto da offrire. Consiglio di risparmiare i soldi ed investirli piuttosto in altri autori (da Robbins, a Re, passando per Chopra e Roy Martina, c'è solo l'imbarazzo della scelta...)

venerdì 8 febbraio 2013

La Dieta Macrobiotica - Georges Oshawa




"Ognuno è nato felice. Se non lo è, è colpa sua, perché ha violato e continua a violare le leggi dell’universo"

"Non gettate un solo granello di riso, altrimenti commetterete un crimine del quale sarete presto o tardi punito"


"Non mangiate abitualmente ciò che fugge o protesta"

"Voi potete mangiare di tutto secondo l’armonia universale. (...) Se la produzione delle mele nella regione permette ad ognuno di mangiarne una sola, coloro che ne mangiano di più le rubano al vicino, e per questo saranno posti, presto o tardi, nel carcere della malattia."



Oshawa è colui che, a metà del secolo scorso, ha "inventato" la Macrobiotica e l'ha esportata in occidente, e questo libretto altro non è che un basilare compendio per capire e praticare la macrobiotica, che non va considerata come un semplice regime alimentare curativo, ma piuttosto come una vera e propria filosofia di vita da studiare e praticare giorno dopo giorno. 

Ora, io ho parecchie perplessità sul seguire una alimentazione macrobiotica come viene presentata da Oshawa (infatti quella che ci stanno insegnando a lezione è molto diversa), non fosse altro per l'alta presenza di sale, la mancanza pressocchè totale di verdure crude, l'alta quantità di fritti o il consiglio di bere il meno possibile (spesso anche niente del tutto), però di certo se preso con un giusto spirito critico questo manualetto presenta alcuni interessanti spunti di riflessione, che magari vanno poi approfonditi con altre letture.


Non lo consiglio a chiunque, ma solo a chi si interessa molto di alimentazione e vuole conoscere come è nata questa filosofia alimentare.

"Secondo me, la cosa più strana in Occidente è la mancanza della più piccola nozione circa i principi alimentari; essi non sono oggetto di alcun insegnamento nelle scuole."

domenica 27 gennaio 2013

Volevano farmi ridere, ma mi hanno fatto paura


In libreria c'era un bambino (max 5 anni) che parlava con un'altro, raccontandogli che in una certa situazione (mi mancava il pezzo di conversazione prima) aveva pianto.
"Perché hai pianto?" gli ha chiesto l'altro
"Perché i grandi urlavano. Volevano essere simpatici e farmi ridere, ma mi facevano paura"

Sunshine Award


Pensavo di non avere lettori, e invece oggi mi sono trovata addirittura due commenti che mi rendono noto di essere stata nominata (anzi, di aver ricevuto la nomination, che fa più figo) per il Sunshine Award. Non esagero se dico che la sorpresa mi ha reso felicissima!
Ringrazio quindi calorosamente Jackie Burton di Poche Briciole (http://pochebriciole.blogspot.it/ ) e Francesco di Fogli e Foglie (http://fogliefoglie.blogspot.it/ ). Ho curiosato un po' in entrambi i blog, e li trovo davvero interessantissimi. Non so cosa vi abbia portato a leggere questo post, ma correte a visitare i loro blog perchè meritano davvero!
Comunque, ora mi ricompongo e vado con l'award.

Queste sono le regole del premio: 

sabato 26 gennaio 2013

Serata tra donne


Ieri sera con mia grande gioia ho ospitato nella mia casetta due care amiche-barra-colleghe quasi naturopate per una serata cena/filmetti/nanna.

Non avevo troppa tempo per sfornellare come si deve perché ero indietro con le pulizie e avevo Fit Boxe al pomeriggio, per cui mi sono buttata su un menù rapido e ben collaudato: hummus con le verdurine fresche (carote, sedano, cerriolo), tortini di broccoli e porri, tortine di patate e cipolla, strudel salato alla verza, e cupcakes come dolce. Con più tempo/voglia, avrei evitato due piatti a base di pasta sfoglia, sostituendo le tortine con gli involtini alla zucca, ma la zucca che avevo in casa non era buona e non riuscivo ad andarne a comprare altra.

Comunque, la cena è andata bene, le ragazze hanno mangiato in abbondanza e chiesto anche il bis (e anche il tris, per quanto riguarda i cupcakes, cosa per me di enorme soddisfazione perché ADORO cucinarli, e questo mi fornirà un'ottima scusa ogni tanto per farli e portarli a lezione...), ci siamo fatte un sacco di risate e stamattina siamo perfino arrivare a lezione quasi in orario, per cui è stato tutto perfetto.