venerdì 28 settembre 2012

Insetti, carcasse, squame di pesce e vomito di balena: ecco di cosa sono composti i cosmetici che si usano tutti i giorni

Che dentro ai cosmetici inustriali c'è di tutto è risaputo (parabeni, petrolati, paraffina etc etc), che possono dare serie reazioni allergiche a causa proprio di qunto contengono è un altro fatto noto, ma come si producono sostanze dai nomi suadenti come "ambra grigia", "carminio", "essenza di perla" o "tallow"?

Incuriosita da QUESTO articolo, sono andata in giro per la rete a cercare alcuni degli ingredienti citati, perchè se di alcune cose ero a conoscenza (le modalità di produzione del rosso carminio tanto usato nei rossetti, ad esempio), non conoscevo affatto la dicitura Tallow.

Vediamo un po':



Ambra grigia: "l'ambra grigia è una sostanza fortemente odorosa prodotta dall'intestino dei capodogli ed è utilizzata per la realizzazione di profumi.
La sostanza viene prodotta per difendere le mucose intestinali dai resti indigesti dei molluschi cefalopodi di cui i capodogli si cibano, indurendosi intorno ad essi ed inglobandoli."
Però "Attualmente è divenuta estremamente rara, in quanto il capodoglio è una specie protetta e non può essere cacciato. L'ambra grigia può dunque essere ricavata solo dagli animali che sono morti per essersi arenati sulle spiagge, oppure in blocchi rigurgitati naturalmente di tanto in tanto, che possono galleggiare fino ad essere ritrovati sulle coste dell'Oceano Indiano"
Ma consoliamoci perché "L'attuale rarità della sostanza naturale ha spinto le industrie profumiere ad associarsi nella ricerca di un sostituto sintetico, che forse potrebbe essere prodotto da molluschi di allevamento o anche, pare, da molluschi modificati geneticamente"
Quindi si tratta effettivamente di vomito di balena, ma se aspettiamo può essere che venga prodotto con molluschi modificati geneticamente. Bello.


(Fonte: Wikipedia)

Caminio: "Il carminio (dal latino chermes: verme) è una tonalità di rosso scuro che prende il nome da un colorante naturale, ricavato dal corpo disseccato di un insetto, noto come la cocciniglia del carminio (Dactylopius coccus)"
"L'insetto produce l'acido carminico, che rappresenta una difesa contro i predatori.
L'acido carminico può essere estratto dal corpo e dalle uova per produrre un pregiato colorante naturale, il carminio (noto anche come rosso cocciniglia o semplicemente cocciniglia).
È utilizzato come colorante alimentare (E120, E124) o nell'industria cosmetica."
"Questa sostanza (...), è presente soltanto nelle femmine e raggiunge la massima concentrazione in quelle gravide. Gli insetti vengono allevati naturalmente sulle pale dei fichi d'india e le femmine vengono raccolte (staccandole con delle lamine metalliche) poco prima della deposizione delle uova, ed essiccate. Dal loro corpo viene estratto il colorante che può essere usato in tintoria, nell'industria dolciaria, per la colorazione di liquori o bibite rosse (o arancio scuro) e l'inchiostro e in prodotti cosmetici.
Nonostante alcuni sostengano che gran parte dell' E120 oggi sia prodotto sinteticamente, non vi è prova alcuna che questo corrisponda ai fatti concreti. Anzi, questi insettini sembrano molto richiesti dall'industria come colorante, e vi sono addirittura paesi in cui l'allevamento della cocciniglia è largamente diffuso"Quindi la prossima volta che comprate un rossetto (o fard, o ombretto), sappiate che dentro potrebbe esserci questo simpatico animaletto (e tanti suoi fratelli) ridotto in polvere. Oppure, potrebbe essere usato come colorante in quello sciroppo di granatina, quei dolcetti che vi piacciono tanto o quella marmellata che spalmate sul pane la mattina.

Appetitoso, eh?
(Fonti: Wikipedia e anche qui Wikipedia e qui AnimeInvisibili)

Essenza di perla: chiamata anche "Pearl essence" o "pearlescence", si ricava dalle scaglie di pesce e serve per dare quell'effetto perlescente principalmente ai rossetti e agli smalti. Approfondiamo:
Perlante: "Nome generico di pigmenti che, incorporati in materiali varî, conferiscono a questi una lucentezza perlacea: quelli naturali, contenuti nelle squame e nella pelle di pesce, sono formati da cristalli di guanina in forma di sottilissimi esagoni allungati; quelli artificiali, formati da composti di piombo e di bismuto (preferiti questi ultimi per la loro atossicità e minore alterabilità), da cristalli in sottilissimi strati paralleli, che producono effetto di iridescenza. Vanno in commercio sotto forma di polveri disperse in plastificanti e vengono usati per conferire lucentezza perlacea a materiali termoplastici, a cosmetici e vernici." Quindi quando compriamo un rossetto perlato, dentro possono esserci o squame di pesce o piombo. Ma possiamo sempre sperare che ci vada bene e sia bismuto.
Ma continuiamo a leggere: "Le squame di pesce contengono anche una sostanza argentea chiamato "pearlesence" o argento naturale. Questa sostanza da a pesci come aringhe - e, sì, ad alcuni tipi di rossetto e smalto - la loro lucentezza perlacea. Il pigmento per il makeup è composto dal 75% al 97% di guanina (...). E poiché ci vuole una tonnellata di pesce per ottenere 250 gr di guanina, il prezzo di mercato per l'argento naturale è proporzionalmente alto." Embé, certo, se devo far fuori una tonnellata di pesce, almeno il rossetto lo faccio pagare bene.
Per finire: "Ne sono state sviluppate versioni sintetiche, ma esito a dire in che misura abbiano soppiantato la varietà naturale. Le società di cosmetici non erano disponibili e ho avuto storie opposte da differenti osservatori industriali. I pescatori però ancora raccolgono questa roba, per cui si presume ne trovino impiego"

(Fonti: Treccani e eHow  e straightdope )

Tallow: è come si trova nelle diciture il meglio conosciuto Sego, che altro non è che grasso. Viene usato soprattutto nei saponi e nei balsami per capelli.
Mai visto Fight Club? Avete presente quella scena in cui Tyler Durden (Brad Pitt) e Edward Norton si intrufolano a rubare gli scarti delle liposuzioni, tutti i sacchi di grasso umano, per poi utilizzarlo per fare i saponi? Ecco, nella realtà i saponi (a parte quelli dichiaratamente vegetali al 100%) sono costituiti anche di grasso, anche se è derivato dagli animali e non dagli uomini.
"Il sego è un grasso di equini, ovini ma soprattutto di bovini.
La sua composizione chimica è vicina a quella dello strutto ma con maggior quantità di acidi grassi saturi. A differenza di quest'ultimo, può essere conservato relativamente a lungo senza refrigerazione, a patto che sia in un contenitore ermetico che ne prevenga il contatto con l'aria.
È usato in saponeria come antischiumante e nell'industria alimentare per alcuni tipi di margarine e surrogati del burro"
"In genere, la produzione di sego inizia con l'estrazione del lardo da una carcassa. Sugna è il grasso duro della regione attorno ai reni e alcuni altri organi. Anche se la sugna può essere utilizzata così com'è, lavorandola si rimuovono le impurità e si prolunga anche la durata. Una volta che il grasso è lavorato, diventa sego."

(Fonti: Wikipedia e Patital )


In sostanza: saper leggere le etichette è fondamentale non solo nell'alimentazione, ma anche nella scelta dei prodotti che acquistiamo per noi ed i nostri cari, giusto per sapere che cosa ci spalmiamo addosso.

Uno strumento fondamentale per imparare a leggere le etichette dei prodotti è il Bio-dizionario (http://www.biodizionario.it/ ) o "Guida al Consumo Consapevole dei Cosmetici", mentre chi ha fretta può consultare l'enorme e preziosissimo database presente nel Forum di Saicosatispalmi QUI : basta fare la ricerca tramite marca del prodotto (ex: L se si vuole cercare la Lush, N per la Neve Cosmetics, etc), e poi cercare il nome del prodotto che ci interessa valutare.
Ad esempio, guardate che differenza tra un ombretto della Neve Cosmetics QUI e un ombretto della Kiko QUI , tanto solo per fare un esempio. 

Se poi si vogliono evitare prodotti di derivazione animale, la cosa migliore è rivolgersi a ditte "sicure" e verificare comunque sempre gli ingredienti.
QUI su ViviConsapevole possiamo trovare un elenco di ditte  certificate Cruelty Free (non ci sono le ditte che vengono normalmente considerate cruelty free in quanto sono risaputamente contro la sperimentazione e hanno ampie linee vegan, ma che non sono certificate, come ad esempio Neve Cosmetics - la Neve sostiene di non aver ancora ottenuto la certificazione perchè usa in alcuni prodotti il colorante carminio sopra menzionato, quindi date sempre un occhiata agli ingredienti se volete evitare questo derivato), e soprattutto un elenco degli ingredienti di origine animale e di come compaiono sugli INCI.

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