Nutro un profondo affetto per Allen Carr, perché il suo "È facile controllare il peso se sai come farlo" è stato la lettura che mi ha aperto la strada verso il vegetarianesimo prima, e il veganesimo poi, quindi se ora sono vegana, quasi naturopata e con una visione molto diversa del benessere corpo-mente, lo devo anche un po' a lui. Ho letto anche il classico "È facile smettere di fumare... etc", e l'ho trovato talmente semplice nella sua logica da essere quasi disarmante (in senso positivo).
Ma questo libretto sulle preoccupazioni proprio non mi ha detto niente di che. È chiaramente una manovra commerciale -il che certo non mi stupisce- ma se è vero che ho apprezzato gli altri due titoli per la loro semplicità e chiarezza, stavolta si eccede, a mio parere. I consigli sono troppo evasivi e superficiali, le idee illustrate nel testo sono banali e ridondanti, forse può trarne qualche giovamento solo una persona che non ha mai appreso alcuna nozione di pensiero positivo e auto-aiuto, il che mi pare abbastanza difficile dato che siamo bersagliati di testi, manuali, articoli e intero gruppi di Facebook sull'argomento... Ecco, diciamo che le sue regole d'oro sono assimilabili alle didascalie semifilosofiche che accompagnano quelle belle immagini sognanti che spesso appaiono in bacheca su FB.
Ho letto molto sull'argomento "smettere di preoccuparsi", o per meglio dire ho letto svariati testi che mirano a dare istruzioni e suggerimenti per vivere meglio il presente senza stare perennemente centrati su un futuro ipotetico, e che insegnano a focalizzarsi su un attesa positiva, o comunque possibilista, piuttosto che negativa, e questo di Carr forse non sarà il peggiore ma di certo non ha molto da offrire. Consiglio di risparmiare i soldi ed investirli piuttosto in altri autori (da Robbins, a Re, passando per Chopra e Roy Martina, c'è solo l'imbarazzo della scelta...)